5° RAID SOCIALE - SVIZZERA

  • Nelle Alpi
  • Fuelapass
  • Confine Svizzera - Lichtenstein
  • Lucerna
  • Presepe di Ghiaccio

Un’esperienza bellissima! 11 passi alpini, ghiacciai, panorami, cittadine variopinte, arte, cultura… un viaggio degno di essere ricordato. Partenza come sempre dal neroazzurro alle 4 del mattino del 28 luglio; essendo solo in tre (Milord, Sindaco, Priore), siamo partiti con puntualità assoluta. Prima tappa a Riccione, come ormai da tre anni, puntatina in piscina e serata a passeggio per il famoso viale Ceccarini. Via poi verso la Svizzera, affrontando il primo passo alpino, il meraviglioso Bernina. Escursione a St. Moritz e sul Mottas Murage in funivia; panorama mozzafiato ed aria fresca. Abbiamo sempre trovato degli ottimi campeggi, anche a buon mercato, a differenza di tutto il resto… la Svizzera è il posto più caro che abbia mai visto! Una bottiglia d’acqua da un litro, al ristorante costa 14.000 lire! Comunque, siamo riusciti a limitare i danni andando al ristorante la sera, ed arrangiandoci fra supermercati e paninoteche durante il giorno. L’indomani, visita del parco nazionale svizzero, spingendoci fino a Mustair, dove nella chiesa di S. Giovanni Battista vi sono degli affreschi Bizantini di valore mondiale; pernottamento a Scuol, un delizioso paesino tipicamente svizzero, con fiume e bosco. Al risveglio, partenza per Livigno, zona extradoganale dove la benzina costa 1200 lire al litro e tutto il resto molto di meno, e dopo una breve sosta abbiamo risalito il Fuelapass, molto suggestivo. Continuando il nostro viaggio, abbiamo attraversato la città di Davos, la più alta d’Europa, a quota 1600 m s.l.m. e siamo poi entrati nel Lichtenstein, staterello incantato fra le montagne svizzere e, dopo una breve visita alla capitale Vaduz, abbiamo puntato verso sud per affrontare la via mala, una strada che corre su un profondo canyon nel quale scorre irruento il fiume Reno; uno spettacolo veramente degno di nota. L’asfalto in buone condizioni, le strade piene di curve e il bel tempo ci hanno permesso di camminare speditamente (cosa avrà pensato il pilota della supermotard Husqvarna quando, con contorno di scintille dal cavalletto, l’ho infilato in una secca curva sulla destra?) e siamo arrivati a Splugen con netto anticipo sulla tabella di marcia; abbiamo pertanto deciso di proseguire ed anticipare il temporaneo rientro in Italia prima di proseguire l’itinerario svizzero. Per fare questo, abbiamo percorso una strada, chiamata centovalli, che riporta appunto in Italia. Ebbene, AMIIICI!, poche volte ho affrontato una strada così! Immersa nella quiete di un bosco fittissimo, col fiume che scorre sotto, con profumi e rumori inebrianti. Tanto inebrianti che Milord si è lanciato alla perduta, e lo ho visto, seguendolo, più volte sfiorare l’asfalto con le pedane dell’St. pernottamento a Domodossola e poi in marcia verso Berna, la capitale, antica e maestosa. Visita della città e pernottamento in un bel campeggio subito fuori città, con bagno nel fiume Aar, fresco e pulito. Il viaggio prosegue verso Sursee, allegra cittadina semideserta, e poi verso Lucerna, un vero gioiello incastonato nel lago omonimo. Lucerna è un posto fantastico; antica e piena di monumenti, col più antico ponte di legno d’Europa (risale all’anno 1000) ed un lago veramente bellissimo; abbiamo pernottato nel campeggio prospiciente e cenato nel centro storico al ristorante la gondola, di proprietà di un connazionale, di Molfetta. Tappa successiva, attraverso una strada di montagna da sballo, Grindelwald, ai piedi del massiccio dello Jungfrau. Qui il tempo si è messo a fare i capricci, ed infatti ha piovuto per due giorni di seguito. Abbiamo comunque tentato la salita sullo Jungfraujoch col trenino a cremagliera (180000 lire a persona!) e tutto sommato ne è valsa la pena; il ghiacciaio, che è il più punto più alto d’Europa raggiungibile senza arrampicare, è uno splendore. Per vederlo poi si passa attraverso il palazzo del ghiaccio, un grande camminamento scavato nel ghiaccio eterno, con corridoi, sculture di ghiaccio, e pavimento pure in ghiaccio. Incredibile! Sulla sommità del ghiacciaio due turisti giapponesi, visto il nostro ormai carico di gloria striscione, ci hanno chiesto cosa fosse; quando glie lo abbiamo spiegato, hanno voluto farsi fotografare con esso. Pensate, anche in Giappone si saprà cos’è BIROTA! Penultima tappa, Ginevra, adagiata sul lago omonimo; bello il centro storico, tranquilla la città di giorno quanto caotica di notte. Penultima tappa, da Ginevra ad Aosta attraverso il traforo del monte Bianco, almeno così credevamo: il traforo era chiuso! Giro quindi per rientrare in Italia da Martigny, con attraversamento della frontiera francese, per 120 km di curve e panorami fenomenali. Traforo del piccolo San Bernardo e finalmente in Italia; sosta per un caffè italiano e giù fino ad Aosta, dove abbiamo pernottato nel camping valleè, piccolo, ospitale e pulito. Giro serale per Aosta, bella e ricchissima di antiche vestigia, shopping, ristorante e a nanna, per il tappone finale che ci ha visto coprire il percorso Aosta Taranto senza scalo, per 1260 km in dodici ore abbondanti, nonostante un traffico della Madonna sull’autostrada. 4500 km in dieci giorni, per un viaggio che motociclisticamente ha pochi eguali. Un caldo abbraccio ad Alfredo ed Enzo, che hanno con me condiviso quest’ulteriore esperienza, onorandomi della loro fiducia e compagnia. All’anno prossimo, per Spagna e Portogallo. Priore.